Il potere afrodisiaco del tartufo deriva dalla presenza dell’androsterone (sostanza in grado di creare uno stato di eccitazione nelle scrofe e presente nei maiali). E’ questo l’aspetto che ha lasciato sperare in un medesimo effetto anche nell’essere umano. Infatti, per riuscire a trovare il tartufo, in passato venivano usate le scrofe attratte dall’odore che l’androsterone sprigiona dal tartufo.
Un pizzico di storia? Il tartufo veniva raccolto e consumato già ai tempi dei greci, considerato come il frutto della fusione tra l’acqua, la terra e il fulmine. Sempre secondo i greci, il tartufo era il frutto preferito di Zeus, che era un formidabile amante famoso per le sue storie di passione. Costui avrebbe difatti creato il tartufo scagliando un fulmine vicino alla quercia, nota per essere la sua pianta preferita.
Ma guardiamo nel dettaglio le sue vere proprietà:
– Proprietà anti-invecchiamento, grazie all’abbondante presenza di antiossidanti.
– Proprietà digestive, perché ricco di enzimi che favoriscono il corretto assorbimento del cibo.
– Proprietà dimagranti, perché quasi completamente privo di grassi.
– Proprietà energetiche, a causa dell’alto contenuto proteico e alla presenza di numerose vitamine e a una buona presenza di magnesio.
– Proprietà antitumorali, soprattutto nel tartufo nero.
– Proprietà drenanti, perché fa bene ai reni e purifica l’organismo
E adesso, buon appetito!
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